Scritto nel 1932, "Il mondo nuovo" è ambientato in un immaginario Stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. Il culto di Ford domina la società mentre i cittadini, concepiti e prodotti industrialmente in provetta, non sono oppressi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. In cambio del benessere fisico, però, devono rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento, a ogni manifestazione della propria individualità. Produrre, consumare. E, soprattutto, non amare. Un libro visionario, dall'inesausta forza profetica, sul destino dell'umanità. E sulla forza di cambiarlo. Al romanzo, qui per la prima volta accompagnato dalla fondamentale Prefazione che lo stesso autore scrisse nel 1946, segue la raccolta di saggi "Ritorno al mondo nuovo" (1958) nella quale Huxley tornò a esaminare le proprie intuizioni alla luce degli avvenimenti …
Scritto nel 1932, "Il mondo nuovo" è ambientato in un immaginario Stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. Il culto di Ford domina la società mentre i cittadini, concepiti e prodotti industrialmente in provetta, non sono oppressi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. In cambio del benessere fisico, però, devono rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento, a ogni manifestazione della propria individualità. Produrre, consumare. E, soprattutto, non amare. Un libro visionario, dall'inesausta forza profetica, sul destino dell'umanità. E sulla forza di cambiarlo. Al romanzo, qui per la prima volta accompagnato dalla fondamentale Prefazione che lo stesso autore scrisse nel 1946, segue la raccolta di saggi "Ritorno al mondo nuovo" (1958) nella quale Huxley tornò a esaminare le proprie intuizioni alla luce degli avvenimenti dei decenni centrali del Novecento.
Read in and for English class in school. Would likely not have read it on an other occasion, although the themes and things discussed are thought provoking, I didn't really enjoy the book.
I guess it might be the point of the book, but I couldn't feel that any character was real, everything felt stereotypical; while at the same time that "prediction" of the future does not seem plausible to me.
And I repeat, it might be the point of the book, so, if that is the case, then great job. I just did not enjoy it or gained any interesting insight.
What we remember most is how disappointed we were that the story spun all the wonderful potential benefits of science into a dystopia where class and capitalism prevailed. The book disturbingly portrays how a society with admiral goals can go wrong with rigid and fanatical application. Society, it is to flourish, it needs to be open and alive.
Another Authoritarianism dystopian classic. A difficult read however.
3 steloj
Read this immediately afte reading the Orwell classic, 1984. I admit, I struggled reading this book. The method of story telling, with the switching of character perspective was difficult to follow. The idea of the book became far more clearer as the book progressed and became clear especially towards the end.
However the ideas presented in the book and their demonstration was thought provoking.
There is much to be learned from reading this book and it is easy to forget that it was written early in the last century, not this one. Sadly, the warnings Huxley offers about what society was becoming were largely ignored and we've come to a society that so closely mirrors his "civilization" that it could have been a metaphor about our current state of affairs written by a contemporary author.
It is a very short novel but full of warnings and lessons that are as applicable, or even more so, today as they were in 1930. It is a lesson in mass manipulation by the media and big pharma. It is a lesson in treating people ultimately as mere resource rather than persons. And it is a lesson in extremes, extreme pain v. extreme pleasure and the wrongheadedness in submitting to either.